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DIABETE GESTAZIONALE COLPISCE IL 70% DELLE DONNE CON OLTRE 40 ANNI - idipharma

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  • 15 Settembre 2023
  • By admin

Intervista a Federico Mecacci sull’HDP e le patologie correlate

I disordini ipertensivi della gravidanza (HDP) sono in aumento. Con un focus sui rischi e sulle patologie correlate – sabato 16 settembre nella sede di Idipharma – saranno approfonditi studi e ricerche sul tema e sulle patologie correlate, tra gli esperti coinvolti c’è Federico Mecacci, responsabile della Medicina Materno Fetale dell’azienda Ospedaliero Universitaria Careggi.
«L’evento che si svolgerà in Sicilia – afferma il professore Mecacci – è una vetrina nazionale con un valente programma scientifico completo di interventi che focalizzeranno l’attenzione sui disordini ipertensivi della gravidanza e su tutti gli aspetti correlati ad una condizione che oggi interessa il 15% delle gravidanze».
Su casi di HDP in aumento, Federico Mecacci spiega «sono molte di più le donne che giungono al concepimento in età sempre più avanzata. Oltre i 40 anni il 15% delle gravidanze avvengono per procreazione medicalmente assistita ed ovodonazione». Si aggiunge a questo fenomeno, l’incremento dell’obesità e del sovrappeso nella popolazione, «in Italia – sottolinea Mecacci – le donne in età fertile con problematiche metaboliche sono circa il 20%, tutte potenzialmente a rischio di disturbi ipertensivi della gravidanza. Una problematica di interesse attuale – aggiunge – è sicuramente quella relativa al diabete in gravidanza, è in aumento la popolazione interessata, il tema è al centro di continui sviluppi, ricerche e linee guida europee e americane. Oggi in Italia il 16% della popolazione in gravidanza soffre di disturbi metabolici, nello specifico dopo i 40 anni l’incremento del diabete gestazionale aumenta del 70%».
Questa crescita si traduce in rischi, in un progressivo aumento di visite di controllo, di insulinoterapia, di induzione al parto pretermine non oltre la 40 settimana. Tutti i quadri più pericolosi delle pazienti in preeclampsia devono essere gestiti da ospedali di terzo livello. «I casi di nascita pretermine – spiega Mecacci – devono essere gestiti in modo sicuro, con la garanzia di una terapia intensiva o subintensiva neonatale e con skills specifiche della patologia ostetrica e anestesiologica. È fondamentale sensibilizzare la popolazione e aumentare la consapevolezza sulle conseguenze di tali disturbi – conclude – per tutelare la mamma e il bambino, nel tentativo di ridurne l’incidenza e gestire al meglio i rischi».
Durante il seminario sarà approfondito quanto emerge dagli studi sui disturbi ipertensivi in gravidanza circa la correlazione con patologie cardiovascolari che le donne sviluppano nei 15/20 anni successivi al parto. «L’organismo – afferma Mecacci – che è stato già soggetto ai disturbi ipertensivi in gravidanza risulta quindi potenzialmente a rischio, e andrebbe gestito con mirate attività di prevenzione, superato il parto dovrebbe dunque adottare nuovi stili di vita più consoni alla predisposizione patologica».